giovedì 19 febbraio 2009

Pizzo Pernice - vedetta del Lago Maggiore


Uno dei grandi meriti della neve è quello di donare dignità anche alle montagne minori. E' il caso del Pizzo Pernice, modesta elevazione erbosa (circa 1.300 metri di quota) che si alza sopra la città di Verbania. Senza neve è una montagna di ripiego, da salire quando si ha poco tempo a disposizione, anche se dalla sua vetta si gode un panorama invidiabile.



Con la neve, invece, complice la salita in direttissima sulle sue pendici con pendenze oltre i 45°, diventa un ottimo cimento per testare la propria resistenza, oltre ad essere meta molto ambita soprattutto nelle giornate limpide. Così insieme all'amico Giorgio, abbiamo deciso di salirla in una splendida domenica di gennaio.




D300, Nikon 12-24 a 18mm, 200 ISO, f/11, 1/400 sec, CPL



La mole del Monte Rosa ci accompagna e ci rinfranca durante la dura ascensione.




D300, Nikon 18-200 a 50mm, 200 ISO, f/11, 1/320 sec, CPL



Qua e là spuntano solitari alberi, segno tangibile della forza della vita che continua anche in questi momenti duri.




D300, Nikon 18-200 a 56mm, 200 ISO, f/11, 1/200 sec, CPL




D300, Nikon 18-200 a 95mm, 200 ISO, f/11, 1/160 sec, CPL



L'ultimo strappo verso la vetta è davvero impegnativo e mette a dura prova i nostri polpacci.




D300, Nikon 12-24 a 18mm, 200 ISO, f/11, 1/250 sec, CPL


Dalla vetta lo sguardo spazia quasi a 360° e la giornata limpida ci consente di ammirare la bellezza del Lago Maggiore.



D300, Nikon 18-200 a 135mm, 200 ISO, f/11, 1/160 sec, CPL




D300, Nikon 12-24 a 18mm, 200 ISO, f/11, 1/200 sec, CPL



E mentre consumiamo il nostro lauto pranzo in vetta, godendoci lo splendido sole, qualcuno sta risalendo la cresta del Monte Todano, controllato a vista dalla chiesetta del Pian Cavallone.




D300, Nikon 18-200 a 200mm, 200 ISO, f/11, 1/400 sec, CPL



In definitiva una giornata fantastica, che ci ha permesso di godere appieno delle bellezze di questi posti, a volte sottovalutati.



giovedì 12 febbraio 2009

Val d'Otro - i segni di un popolo


Questa valle già mi aveva colpito lo scorso mese di ottobre (in questo post), quando ci eravamo stati per la prima volta con l'amico Andrea Moro. Le piccole frazioni composte da bellissimi esempi di case realizzate con la tipica architettura Walser, avevano solleticato la mia curiosità nel vederle in veste invernale, coperte di neve.



E finalmente siamo riusciti ad andarci, in un bel sabato sereno ma un poco freddino. La neve è caduta fino al giorno prima, il sentiero è solo una traccia e siamo i primi a salire in mezzo al bosco fatato.



I rami degli alberi sono colmi di neve che quando cade forma delle piccole nuvolette che sembrano simpatici spiritelli che ci danno il benvenuto. Ed ecco che al limitare del bosco cominciano a vedersi i primi segni della presenza dell'uomo in quest'ambiente aspro.




D300, Nikon 18-200 a 50mm, 200 ISO, f/11, 1/60 sec



Ancora qualche sforzo e raggiungo finalmente la meta, ancora in ombra ma bella come un presepe.




D300, Nikon 12-24 a 24mm, 200 ISO, f/11, 1/125 sec, CPL



Dopo essermi cambiato (avete presente come si sta a torso nudo a -8°...) attendo pazientemente che il sole irradi con la sua luce la vallata, portando un poco di calore ed accendendo i colori delle splendide baite di legno di larice.




D300, Nikon 12-24 a 12mm, 200 ISO, f/11, 1/160 sec, CPL



Finalmente è giunto il momento di scattare, ho poco tempo (il sole dura circa un'ora e mezza) e tante idee, quindi mi metto a girare per immortalere l'ambiente che mi circonda.




D300, Nikon 28mm, 200 ISO, f/11, 1/800 sec




D300, Nikon 50mm, 200 ISO, f/11, 1/250 sec



Secondo me in questo luogo ci sono le baite più belle di tutto l'arco alpino, ed è praticamente impossibile non includerle nelle inquadrature tanto mi affascinano.




D300, Nikon 20mm, 200 ISO, f/11, 1/500 sec




D300, Nikon 28mm, 200 ISO, f/11, 1/640 sec



E' incredibile pensare alla durezza della vita di questi luoghi, che sono stati abitati fino agli anni 50. La storia dei Walser è veramente incredibile e, per certi versi, eroica.




D300, Nikon 12-24 a 12mm, 200 ISO, f/11, 1/200 sec, CPL




D300, Nikon 12-24 a 12mm, 200 ISO, f/11, 1/125 sec, CPL



Sicuramente sarebbe meraviglioso svegliarsi la mattina e godere di queste visioni...




D300, Nikon 50mm, 200 ISO, f/11, 1/250 sec



giovedì 5 febbraio 2009

Val Quarazza - il grande freddo


La Val Quarazza è una valle laterale della valle di Macugnaga, dalla quale si stacca nei pressi di Isella, splendida frazione del comune di Macugnaga.



Molto frequentata in estate, d'inverno la sua caratteristica di essere una valle molto stretta contornata da alte vette fa si che il sole sia praticamente assente durante tutto l'inverno, consentendo alla neve di rimanere per un lungo periodo ed alle temperature di toccare valori molto bassi.



Le poche baite presenti nella valle sono letteralmente sommerse dalla neve..




D300, Nikon 12-24 a 15mm, 200 ISO, f/11, 1/160 sec, CPL



Naturalmente la temperatura è particolarmente bassa, però durante i pochi minuti in cui il sole fa la sua apparizione, lo spettacolo è comunque interessante.




D300, Nikon 12-24 a 20mm, 200 ISO, f/11, 1/100 sec, CPL



Nel cielo le nuvole hanno un aspetto fantastico, e riusciamo pure a dimenticare il freddo pungente che ci sferza.




D300, Nikon 12-24 a 24mm, 200 ISO, f/11, 1/200 sec, CPL



Non appena cala il sole, la temperatura precipita, ma con grande sforzo riesco ancora a cogliere qualche attimo.




D300, Nikon 12-24mm a 15mm, 200 ISO, f/11, 1/40 sec, CPL




D300, Nikon 12-24mm a 12mm, 200 ISO, f/11, 1/40 sec, CPL



Infine, prima di salutare definitivamente la valle, un ultimo sguardo alle vette che ci circondano, accarezzate dall'ultimo raggio di sole.




D300, Nikon 18-200 a 130mm, 200 ISO, f/11, 1/60 sec, CPL




D300, Nikon 18-200 a 170mm, 200 ISO, f/11, 1/25 sec, CPL



Tanto per dare un'idea del freddo, non sono riuscito nemmeno a chiudere il cavalletto...