Alle 4 suona la sveglia. La temperatura esterna è assai fresca (3 gradi), in tenda qualcosa di più. Mi vesto rapidamente perchè fuori dal sacco a pelo si gela. Durante la notte è caduta anche un po' di pioggia, ora il cielo è macchiato di nuvoloni scuri che si attaccano alle vette. Un bacio a mia moglie e parto, avvolto dalle tenebre.
E' fantastico camminare nel silenzio rotto solo dai rumori del bosco che mi accompagnano. Devo fare in fretta, in un'ora devo essere al Sangiatto per l'alba, oggi è il primo giorno d'estate e voglio salutarlo così. Man mano che i muscoli si scaldano aumento il passo.
Il cuore pompa di brutto, mi sembra di volare. Mi invento passaggi per guadare ruscelli troppo carichi d'acqua, ma infine alle 5 e 30 sono appostato: di fronte a me il Cervandone con tanto di codazzo di nuvole al seguito aspetta solo che i primi raggi del mattino incendino la sua cima innevata.
Ed ecco che il prodigio si ripete: è l'alba:
So di non avere molto tempo, la luce più bella dura poco, quindi cerco di massimizzare l'attenzione per gli scatti, la mente risponde veloce:
Fa freddo, il ghiaccio e la neve ricoprono ancora i pendii ma io non sento freddo, solo il calore impetuoso della natura che vuole solo esplodere dopo troppe ore di buio:
Ancora pochi istanti per una veloce panoramica, che non mi lascio sfuggire:
Sono esausto ma felice come un bambino: ho avuto il privilegio di godermi un momento unico, e sono certo di averlo catturato. In questo momento la scheda di memoria della mia macchina è un bene assoluto, da difendere contro qualsiasi avversità perchè troppo prezioso.
Scendo verso il campo base completamente svuotato ma colmo di una tranquillità infinita, tutto quello che vedo attorno a me è fantastico ed assaporo questi istanti in religioso silenzio. Un'ultima foto a Corte d'Ardui:
Che altro aggiungere se non che questa è stata una delle mie uscite fotografiche più intense ed emozionanti, che mi ha permesso di vivere un'esperienza a dir poco unica (ma spero ripetibile).
Un enorme ringraziamento alla mia mogliettina, che si è sparata la notte in tenda senza mai lamentarsi per il freddo intenso (alla fine comunque la vita in mezzo alla natura piace anche a lei).